Assemblea di zona (12 marzo 2023)

L'intervista al Presidente dell'équipe di zona, Carlo Zangarini

Domenica 12 marzo si è svolta presso la parrocchia dei SS. Angeli Custodi l’Assemblea di zona, un appuntamento rivolto agli operatori pastorali di tutte le parrocchie della zona. Hanno partecipato circa una novantina di persone e si è lavorato divisi nei cinque ambiti: liturgia, carità, giovani, catechesi, adulti/famiglie. Ci siamo lasciati guidare da don Maurizio Marcheselli in una catechesi sul Vangelo che fa da sottofondo quest’anno, quello di Marta e Maria (Lc 10,38-42); stimolati poi dalle domande e dagli spunti proposti dai facilitatori, ci siamo confrontati in particolare sulla creazione dei Cantieri di Betania, degli spazi di ascolto proposti in questo secondo anno di cammino sinodale e che richiamano la necessità di un lavoro che duri nel tempo, che non si limiti all’organizzazione di eventi, ma punti alla realizzazione di percorsi di ascolto ed esperienze di relazioni profonde. Altro tema cardine è stata la visita pastorale dell’Arcivescovo alla nostra zona, che si terrà dal 4 al 7 maggio 2023.

Abbiamo intervistato il Presidente dell’équipe di zona, Carlo Zangarini, per chiedergli com’è andata questa Assemblea di zona.

Potresti farci un piccolo bilancio “a caldo”?
Un bilancio.. Dipende sempre dai punti di vista! Se dovessimo considerare solo i numeri, ci si poteva aspettare una partecipazione maggiore, considerando il numero dei componenti dell’équipe già abbastanza nutrito non eravamo tantissimi. Però già da un po’ di anni ho smesso di ragionare sui numeri, che rischiano di essere fallaci nella valutazione.

Il bilancio per me è stato positivo per un motivo semplice ed essenziale: ci siamo confrontati. Il confronto, al di là dei risultati e tutto il resto, è sempre un aspetto molto positivo perché è sinonimo di ascolto. Anche il Vangelo di Betania ci ha portato a ragionare sul tema dell’ascolto, e dopo abbiamo provato a metterlo in pratica.

Che clima si respirava?
Per quanto è stata la mia impressione personale (anch’io ho partecipato a un gruppo), si respirava un clima di attesa, di curiosità (nonostante non sia la prima Assemblea). Questi incontri sono sempre belli perché si percepisce la necessità di un confronto, non solo di dirsi i problemi ma di testimoniare un’esperienza personale edificante anche per gli altri.

Fare l’assemblea è stata una scommessa: nonostante fossimo pochi, si è creato comunque quel clima di ascolto, di confronto, di dialogo e di domande. Credo che ci sia un buon terreno per poter lavorare.

Quali sono i prossimi passi adesso?
I prossimi passi non dipendono solo da noi: nei prossimi mesi ci sarà la visita pastorale, che darà una forte spinta. Inoltre ci aspettiamo una parola dal Vescovo sul nostro percorso come zona: arriveranno novità per l’estate, ci hanno già anticipato che qualche prete verrà spostato, insomma qualcosa di grosso succederà. La zona avrà un nuovo assetto che però le permetterà anche di prendere coscienza di sé.

Nel nostro piccolo, cercheremo di rielaborare le relazioni uscite dal confronto dell’assemblea e di concretizzarle secondo le indicazioni diocesane. Cercheremo di realizzare qualche attività che risponda all’esigenza del sinodo di una Chiesa in uscita (NdR: i Cantieri di Betania).

Un’altra consapevolezza molto importante è che gli ambiti pastorali non devono lavorare come compartimenti stagni: noi in realtà siamo un’entità sola, declinata sì su vari ambiti, ma sempre in interconnessione. Vedi per esempio la realtà di villa Erbosa, che unisce gli ambiti della liturgia, della carità, delle famiglie…

La cosa più importante è la relazione tra di noi, che ci permetterà di entrare in un progetto unito e organico, non separato da muri e situazioni divisive.

Efrem Piccinini