Liturgia – Resoconto Assemblea di zona

Assemblea del 12 marzo 2023 - parrocchia dei SS. Angeli Custodi

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1° Gruppo
Facilitatore Claudio Gamberi
Il gruppo ha evidenziato la necessità che nella Liturgia diventi lo spazio dove trovare l’equilibrio tra l’andare ed il sostare, tra il fare e l’essere, tra l’azione e l’ascolto.
Perché questo possa avvenire i presenti hanno condiviso che nella Liturgia ci sia più familiarità, maggiore partecipazione/coinvolgimento e meno ripetitività.
Inoltre il gruppo ritiene importante:
– che chi serve ed anima la liturgia sia preparato;
– che il servizio liturgico non sia un monopolio e nemmeno un appalto;
– che si crei la giusta “abitudine” al servizio, con uno stile di coralità e di disponibilità;
– che si favorisca una “rotazione” a tutti i livelli, sia tra chi svolge i servizi, sia anche tra le parrocchie (dove l’animazione liturgica potrebbe avvenire con una turnazione da parte di persone di altre parrocchie della zona).
Nel gruppo è emersa l’esigenza che siano celebrate messe feriali in orari tali da permettere la partecipazione da parte di chi lavora (mattino presto e sera tardi), organizzando una articolazione appropriata nei due poli della zona (Bolognina e Navile).
Infine il gruppo ritiene molto importante creare uno strumento adatto a condividere ed informare tutte le parrocchie delle iniziative che ogni comunità organizza, con l’obiettivo di favorire la massima partecipazione dei fedeli e di evitare sovrapposizioni.

2° Gruppo
Facilitatore Claudio Longhi
La prima difficoltà rilevata consiste nel fatto che la liturgia, pur essendo il culto pubblico che Cristo rende al Padre mediante la Chiesa, rimane di per sé un evento “nascosto” in quanto tipicamente celebrato dalla comunità all’interno di una struttura normalmente chiusa e separata. Ne consegue la necessità facilitarne la visibilità che faciliti l’occasione di ascolto nei cantieri dell’umanità che ci circonda.
La Quaresima è il momento in cui parroci, diaconi e ministri sono coinvolti nella visita e benedizione alle famiglie. Si ritiene importante e fondamentale l’incontro soprattutto da parte del parroco per una più attenta conoscenza del “gregge” che sempre più sovente deve
“riscoprire” Gesù.
In ogni caso è comunque un incontro di annuncio e ascolto. Benedizione: dire bene, portare il bene che realizza la vicinanza della comunità/chiesa alle tante realtà che abitano le nostre case. Resta irrisolta la domanda: andare da tutti o solo da chi lo richiede?
La chiusura di chi sostiene di non essere credente o interessato come può essere vinta? Pensare una sorta di accompagnamento di vicinato: un abitante del caseggiato credente accompagna il ministro garantendo e facilitando l’incontro soprattutto con coloro che per diffidenza o timore temono l’apertura della propria abitazione.
“Esportare” la celebrazione liturgica presuppone una preparazione attenta al nostro modo di celebrare e un coinvolgimento di tutti nella partecipazione ai vari servizi che non siano appannaggio solo dei “soliti”.
Si pone quindi la scelta di modi e luoghi in cui la visibilità dell’azione liturgica generi e faciliti l’ascolto da parte dei credenti-praticanti delle istanze anche ignare di coloro che spesso cataloghiamo col termine generico di tiepidi o disinteressati.
Scoprire e abitare luoghi di “altra appartenenza” spesso ignorati o spesso evitati. A tal proposito si evidenzia la meraviglia e il disappunto di tutti per non aver optato, circa la celebrazione Eucaristica finale della Visita Pastorale, di uno spazio/luogo più visibile come la Piazza Coperta “L. Dalla” al Liber Paradisus.
Vi sono luoghi di appartenenza che possono essere condivisibili, particolarmente quelli legati alle vicende tragiche dell’ultimo conflitto, spesso dirimenti, ma pregni di memorie che correttamente riscoperte certamente aprono al dialogo. Valutare forme di aggregazione
liturgica in luoghi come le Caserme Rosse che conservano il ricordo di tanti deportati assistiti da don Giulio Salmi, i vari cippi/lapidi disseminati nel nostro territorio evidenziando che il martire medaglia d’oro Beato Giovanni Fornasini fu catechista in una parrocchia della
Bolognina.
Riscoprire e rimodulare forme di pietà popolare quali il Rosario nei cortili o la Peregrinatio Mariae. Ogni comunità è gelosamente affezionata ad una immagine mariana: perché non promuovere una sorta di “scambio” recandole in processione a turno in altra parrocchia in una sorta di scambio “visibile” a tutti che interroghi l’indifferenza che spesso cela una profonda nostalgia?